Come i social cambiano il tempo?

Sarebbe bello poter cambiare una giornata di pioggia in una giornata di sole con un semplice tweet, un rapido like o un pin di trend!
Fortunatamente, nell’era in cui la maggioranza della popolazione mondiale possiede un account Facebook o Twitter, l’Homo Digitalis non ha ancora di questi poteri. Immaginatevi se ognuno di noi avesse la facoltà di comandare gli agenti atmosferici: sarebbe una catastrofe! D’altro canto, nonostante le grandi potenzialità che il web 2.0 offre, nemmeno la più grande community di social-addicted sarebbe in grado di contrastare un uragano o prevenire terremoti e inondazioni.
Tuttavia, nei momenti in cui i tempi di reazione divengono sempre più stretti e i tradizionali media sono sovraccarichi di flussi di dati, i social media potrebbero rappresentare un mezzo di comunicazione immediato, rapido e potente. A tale proposito, i ricercatori dell’ università “Ben-Gurion” del Negev hanno proposto la tesi secondo la quale i canali social avrebbero un ruolo di primo piano tra i canali di comunicazione nelle situazioni di emergenza: grazie a una sorta di meccanismo di autoregolazione interna, le community sono talmente rapide e capillari nella diffusione delle notizie da riuscire a battere sul tempo i notiziari più solerti.
Un altro aspetto indubbiamente interessante della ricerca presentata dall’università Ben-Gurion è relativo alle reazioni più comuni dell’ Homo Digitalis durante una situazione di emergenza che ci permette di classificare l’animale social in 4 tipologie di utenti:
- Gli Innovatori: cambiano e migliorano i loro social in base a speciali circostanze;
- I Reattivi: cercano di assistere la popolazione colpita servendosi di Facebook e Twitter, magari per la prima volta;
- I Preparati: coloro che usano regolarmente i social media, ma in situazioni di tragedia aumentano copiosamente il numero di post e pubblicazioni;
- I Proattivi: coloro che “sfruttano” i social media per promuovere, organizzare ed aiutare attivamente durante un’emergenza.
Come volevasi dimostrare: i social media possono cambiare il tempo! Ovviamente stiamo parlando dei tempi di reazione di fronte alle situazioni di emergenza, in cui anche una manciata di secondi può fare la differenza.